Ci sono alcuni oggetti che colpiscono la fantasia e rimangono indelebilmente impressi nelle nostre menti. Uno di questi è sempre stato l‘ETR 220 e sue derivazioni. Qualche tempo fa un amico modellista ha voluto privare la sua collezione di quello che secondo noi rimane tutt’oggi, pregi e difetti, uno splendido modello. l’ETR 234 Lima Collection. Non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione ed abbiamo deciso di acquistarlo.
Tralasciando i pregi, ci siamo però concentrati sui difetti, il principale dei quali è la motorizzazione voluminosa, rumorosa ed ingombrante.
L’idea è sostituire il generosissimo motore a 3 poli con due motori decisamente più piccoli, in modo da contenere l’ingombro sotto la linea dei finestrini della vettura motrice, nonchè poter allestire un minimo di arredamento interno. La scelta è caduta su di un motore Mashima a 5 poli che aziona il castello motore per mezzo di un nuovo albero cardanico telescopico, entrambi reperiti in Francia. La scelta di avere due motori alla fine si dimostrerà vincente
Come accennato i 2 motori saranno pilotati da due decoder configurati in consist. Per permettere la connessione in maniera rapida ed efficiente realizziamo un PCB con prese NEM e cavallotti che ci consentiranno di configurare le variabili dei decoder in maniera indipendente senza rimuovere gli stessi.
Avvitiamo i motori al telaio grazie alle flange autocostruite in ottone ed installiamo i due decoder. La configurazione degli stessi avviene in momenti separati, grazie ai cavallotti che ci permettono di alimentare gli stessi singolarmente. L’indirizzo primario del convoglio sarà il 12, configurato sul decoder n°1, mentre l’altro decoder ricevera l’indirizzo 13. A questo punto non rimane che configurare il consist di questo sull’indirizzo 12 ed il gioco è fatto. La motorizzazione funziona perfettamente e risponde ai comandi della centrale in maniera impeccabile. inoltre i decoder rimangono al di sotto del piano di calpestio.
Installiamo a bordo una scheda luci Almrose che provvederà alla illuminazione interna della unità, nonché alla illuminazione dei fari secondo il senso di marcia. Una ulteriore uscita della scheda la utilizziamo invece per accendere il terzo faro, indipendentemente dagli altri due. Il firmware della scheda ci permetterà poi, agendo sulle giuste CV, di rendere il terzo faro sensibile alla direzione di marcia, spegnendolo in ogni caso quando l’unità circolerà in coda. Come si può notare i decoder sono nascosti sotto il piano di calpestio ed è stato possibile riprodurre l’arredamento interno nella zona prima occupata dalla motorizzazione.
La configurazione bloccata del convoglio ci fa venire in mente che una condotta bipolare passante per il DCC potrebbe essere molto vantaggiosa per distribuire corrente e segnale lungo tutto il convoglio, garantendo una captazione elettrica del tutto eccezionale. Installiamo quindi una spina a 3 poli, di cui solo gli estremi saranno utilizzati, direttamente sul gancio standard.
Nella ultima unità installiamo, come nelle altre, la scheda luci, ma anche il PCB con i led per i fari di testa, esattamente identico a quello installato sulla unità motrice. Agendo sull CV della scheda riusciamo a far accendere i fari in modalità invertita rispetto alla unità di testa.
Non rimane che provare il convoglio sul circuito. Il funzionamento risulta essere ottimo sia in spinta che in trazione, la captazione della corrente è formidabile, la rumorosità quasi del tutto scomparsa anche a velocità elevate, come scomparso del tutto è il rollio della unità motrice anche a bassi regimi e sullo spunto inerziale. Eccezionale la trazione con due motori, pur essendo il convoglio privo di anelli di aderenza.
In complesso a nostro giudizio una ottima elaborazione che valorizza ancora di più un modello storico.