Ci siamo… c’è spazio voglia e tempo per continuare l’installazione della linea aerea in stazione.
Si ricomincia dal binario 1°, quello più lontano dal punto di lavoro, in modo che quanto si realizza non sia di intralcio alle lavorazioni successive. Qui elenchiamo didatticamente le varie fasi, in parte già descritte qui per i pali e qui per i portali.
Questo tratto di linea A.T. prevede l’utilizzo di pali M29B , oltre ai portali già installati, due dei quali dovranno essere dotati di regolazioni automatiche. Iniziamo quindi l’assemblaggio dei pali con tubi di ottone di diametri decrescenti: 3, 2.5, 1.5 (quest’ultimo è un tondino).
Dati gli spessori dei tubi gli stessi devono essere alesati per infilarli l’uno dentro l’altro.
Montiamo tutti i pali e iniziamo a saldare tutti i componenti: le varie staffe e i particolari sono ricavate da fotoincisione da 0.3 e 0.2 mm, così come tutti i particolari dei dispositivi di regolazione automatica. I tiranti e le “zampe di ragno” sono realizzati con acciaio ramato (Sommerfeldt) da 0.4 mm, i bracci di poligonazione con profilo quadrato di ottone 1 x 1 mm, le viti di fissaggio dei pali con barra in ottone da 1,5 mm saldate alla prima sezione del palo, gli isolatori (in esatta scala) sono realizzati in resina da prototipazione 3D.
La riduzione in scala degli enti di regolazione non è stata semplice ma, dopo le prove di funzionamento che trovate qui, si procede spediti. Grande importanza meccanica hanno le carrucole; queste infatti dovranno sostenere e contenere il filo in nylon di spessore 0.25 mm che servirà al tensionamento delle funi. ricordiamo che il sistema di linea aerea che si vuole riprodurre e quello comunemente denominato “1970”, con entrambe le funi in tensione. Non avendo trovato nulla di commerciale, abbiamo realizzato anche le carrucole in fotoincisione da 0.2 mm. Per ospitare il filo di nylon queste sono composte da 4 parti, due esterne di diametro più grande e due interne di diametro più piccolo. Ogni parte ha un foro centrale; infiliamo il tutto in un microtubo di ottone con diametro esterno 0.6 e diametro interno 0.4. Posizioniamo i pezzi e saldiamo. Le saldature devono poi essere ripulite e limate.
I pali sono ora pronti per la verniciatura. I particolari mobili non saranno verniciati, ma bruniti.
Mascheriamo le parti che non devono essere verniciate ed applichiamo una mano di fondo Tamiya grigio. La verniciatura finale è ottenuta con vernice effetto alluminio ad aerografo. Rimosse le mascherature i pali saranno adeguatamente “stagionati” con prodotti specifici per weathering.
La nostra linea A.T. dovrebbe essere tesa e funzionante. Per rendere possibile ciò, dopo vari tentativi, ecco l’idea illuminante, arrivata per caso cercando di accordare un’arpa celtica. Cosa di più semplice ed efficace di meccaniche per chitarra. Queste hanno implicitamente posizione bloccata, grazie alla coppia ingranaggio/vite senza fine, sono robuste e di facile applicazione. Reperiamo sulla “Baia” le meccaniche a basso costo (sono dichiarate Fender…mah…), realizziamo in stampa 3D dei telai e il gioco è fatto.
Ogni posto di regolazione automatica avrà un tenditore doppio (per le funi) e uno singolo (per il tirante a terra del palo). i pali di ancoraggio fisso avranno solo il tenditore singolo. L’installazione sotto-plancia è semplice, una volta praticati i fori per i cavi tensionamento e per il tirante di strallo.
Calcolata la giusta inclinazione si traguarda la posizione centrale con un filo di acciaio armonico passante (dalla sommità del palo al rinvio del tenditore). La parte finale del tirante e quella avvolta nella meccanica sono bronzo fosforoso da 0.2 mm…si…lo stesso utilizzato per le corde di chitarra, quale migliore accoppiata quindi!
Inseriamo una molla di compensazione e mettiamo in parziale tensione in attesa della catenaria.
Posizioniamo tutti gli pseudo-argani singoli per il tatto di linea interessato. Gli argani doppi li posizioneremo insieme alla fune di contatto e alla fune portante. In figura un palo pronto per ricevere la sua catenaria.
Iniziamo l’installazione di tutti i pali. Pratichiamo i fori passanti, inseriamo il blocco di fondazione e livelliamo il palo inserendo, se serve, lamelle di ottone da 0.3 mm per compensare l’eventuale inclinazione.
I plinti di fondazione per i pali di regolazione devono essere forati per permettere il passaggio del filo di nylon fino a tenditori sotto plancia. Foriamo blocco e base e inseriamo nei fori dei tubi di ottone che faciliteranno il passaggio dei fili.
Installiamo quindi il palo collegando il tirante e le parti mobili ai tenditori. L’operazione è un po’ complicata perché il filo di nylon tende ad uscire dalle carrucole, ma con un po’ di pazienza riusciamo a tendere il tutto.
E’ giunto il momento di posizionare le funi. Queste saranno interrotte in corrispondenza della giunzione dei pannelli; sfruttiamo la cosa per saldare le funi partendo dai lati opposti per ricongiungerci al centro. A lavoro terminato tendiamo la fune di contatto. Posizioniamo alla stessa maniera la fune portante, avendo cura di lasciarla poco tesa. Questa infatti dovrà arcuarsi in corrispondenza di ogni campata.
Posizionate le funi non rimane che saldare i pendini. L’operazione è lunga e noiosa, ma non complicata. Alla fine un velo di vernice scura esalterà la finezza della nostra catenaria. Il nostro Caimano esegue il test, durante il quale abbiamo modo di correggere le piccole imperfezioni. Il test conferma la bontà dei nostri calcoli per l’allineamento della catenaria.
Il breve video qui sotto dimostra il funzionamento del sistema…via coi pantografi in presa…come al vero!!