Quando si tenta di riprodurre fedelmente la realtà in un plastico ferroviario non ci si può dimenticare dei modelli. Belli quando si tirano fuori dalle loro scatole, con colori precisi e alle volte sgargianti (soprattutto in epoca VI), forse troppo per sembrare veri, usati, scoloriti dal tempo. Da qui la decisione, rimandata da tempo, un po’ per pigrizia e un po’ per paura di rovinare i costosi pezzi della collezione, di renderli più verosimili e credibili.
Le tecniche di invecchiamento (weathering è il termine anglofono più corretto) sono moltissime e tutte mutuate dal modellismo statico, soprattutto quello dei mezzi militari e relativi diorami. Guardando cono attenzione le proposte dei modellisti del settore la reazione istintiva è quella di chinare il capo e rinunciare.
Ma noi non ci diamo per vinti alle prime difficoltà anche se, ad onor del vero, non ci siamo mai cimentati seriamente in tale attività. Dopo aver guardato e riguardato foto e filmati di valenti “maestri”, abbiamo preso un lungo respiro e abbiamo iniziato la lunga e faticosa avventura. Se state pensando anche ai famosi graffiti, siete fuori strada. Questi fanno parte di una realtà parallela alla quale non vogliamo minimamente pensare.
La nostra ricognizione ci ha permesso di capire alcuni punti basilari: anzitutto su materiali e tecniche che si possono utilizzare, poi sulla necessità di guardare da vicino i dettagli in via di realizzazione (con una lente di ingrandimento). Ci siamo dotati dei giusti materiali, quali polveri e terre di vario tipo, colori ad olio specifici AmmoMig e, soprattutto l’aerografo. Non siamo ovviamente partiti in quarta con l’invecchiamento del primo modello, ma abbiamo piuttosto utilizzato un carro di scarso valore per provare le giuste tonalità e quantità di colore. Per non offendere la vostra vista evitiamo di mostrare le immagini del suddetto carro.
Abbiamo 12 convogli circolanti che, in maniera più o meno decisa, dovranno subire l’intervento si stagionatura. Non li proporremo tutti in questa sede; proporremo invece una raccolta di immagini con livelli crescenti di “sporcatura”, ovviamente secondo il nostro criterio.
Livello I – Weathering “leggero”
In questo caso il gradiente di sporcatura vuole riferirsi a mezzi rinnovati e messi in esercizio da qualche tempo. Fra questi l’ex D213, ora in carico a società privata e adibito a lavorazioni in linea.
Qui l’intervento è lieve, abbiamo opacizzato il telaio nero e scurito la parte inferiore della cassa con terra marrone scuro applicata con spugna, sporcato lievemente la parte inferiore del serbatoio ed evidenziato chiodature e modanature con colori ad olio tirati con diluente.
Livello II – Weathering “semi-pesante”
É il livello destinato ai carri e locomotive dei convogli merci;
Analizziamo l’immagine qui sopra: I carri sono identici, l’invecchiamento no, la principale differenza sta nell’ossidazione più accentuata della cassa di quello a destra. In effetti rendere i carri differenti tra loro rende il convoglio più simile alla realtà, dove non esiste un treno merci con carri identici, anche se dello stesso tipo.
Nel dettaglio e in questo caso abbiamo inizialmente agito con aerografo, scurendo la parte superiore e inferiore dei carri; in quello a destra, ad emulare un decadimento della vernice più corposo, abbiamo passato con una spugna per il trucco uno strato di terra color ossido, mentre in quello di destra alcune macchie di ruggine compaiono timidamente. Per entrambi abbiamo poi delineato alcune righe di verticali con colori ad olio ruggine mentre , con colori ad olio scuri abbiamo riprodotto l’accumulo di grasso in vari punti.
L’operazione è stata eseguita su tutti i dieci carri, 4 di questi non hanno però ricevuto un invecchiamento pesante, solo un lieve scurimento dei carrelli, del telaio e della parte superiore. Anche la locomotiva è stata “stagionata”.
Il convoglio che ne risulta è variegato, con alcuni carri più nuovi e altri decisamente logorati dal tempo, ma sostanzialmente credibile.
Livello III – Weathering “pesante”
Il livello destinato alle locomotive vetuste ma ancora in esercizio per i convogli merci del periodo che vogliamo rappresentare. In questo caso agiamo su di una E656 nella vecchia livrea anni ’80.
Qui il weathering è importante: abbiamo preso come esempio più di una foto della locomotiva reale, combinando in vari passaggi quello che appariva dalle immagini e realizzando, a tutti gli effetti, una locomotiva prossima alla rottamazione.
L’invecchiamento delle locomotive, a differenza dei carri richiede la rimozione delle casse dal telaio e la rimozione dei pantografi, nel caso di quelle elettriche. Materiali e strumenti utilizzati sono i medesimi del caso precedente. Abbiamo solo aggiunto una matita a punta finissima per evidenziare le varie cornici.
Nel dettaglio abbiamo prima applicato con l’aerografo una mano di acrilico grigio/marrone scuro all’imperiale; sempre con aerografo e acrilico grigio/sabbia abbiamo sporcato la parte inferiore. Con olio ruggine abbiamo simulato la corrosione in alcuni punti dell’imperiale e delle cabine, con olio grigio scuro le macchie di grasso in corrispondenza dei pantografi e dei ganci, nonché lo sporco tipico in corrispondenza delle grate di areazione.
La verniciatura con colori ad olio è eseguita con finissime righe e/o punti, allungati e sfocati con diluente fino a raggiungere l’effetto desiderato. In corrispondenza delle macchie di ruggine, oltre al colore è stata aggiunta terra ruggine. L’ingiallimento è sempre ottenuto con terra ruggine applicata con spugna da trucco.
Il lavoro non è certo finito e proseguirà nei prossimi giorni. Andremo ad agire sulle carrozze e relative locomotive dei convogli passeggeri.
Era ora che il tempo “passasse” sui tuoi convogli. Nuova per me la tecnica dei colori ad olio. Dicci qualcosa in più
L effetto che hai ottenuto è ottimo. Decisamente belle le varianti di sporcatura. Se lo farai su qualche modello, mi incuriosisce molto l effetto slavato o consumato dal sole delle vernici. A nuovi aggiornamenti. Bravi
La tecnica dei colori ad olio è comunemente usata, ci sono moltissimi contributi in merito e sicuramente migliori dei nostri.
La desaturazione delle vernici si può ottenere in vario modo, forse quello che si adatta a tutti i casi è un trasparente opaco con qualche goccia del colore adatto. Si fa riferimento per questo alla “ruota dei colori” con la quale si possono trovare gli abbinamenti / combinazioni per schiarire / scurire un colore.
Onestamente non sono per nulla un appassionato dell’invecchiamento dei modelli, soprattutto per quel che riguarda i treni passeggeri. Li ritengo, naturalmente è una mia personale opinione, esagerati e poco realistici.
Certamente, quando un treno arriva in stazione dopo un viaggio, può essere anche molto sporco.. ma se Trenitalia mettesse in servizio treni veri invecchiati come alcuni nostri modelli, le proteste dei viaggiatori sarebbero su tutti i giornali. I treni vengono comunque lavati e puliti… e ci mancherebbe altro. E spesso vengono anche riverniciati o ri-pellicolati a intervalli regolari.
Non ci inventiamo invecchiamenti inesistenti.
Il thread parla di invecchiamento di mezzi che al vero possono essere anche ridotti peggio, i carri merce poi non sono pellicolati, gli invecchiamenti proposti sono più che plausibili e non inventati
Per quanto riguarda i treni merci potrei anche essere d’accordo, almeno parzialmente; sui treni passeggeri no. Non sono mai salito su un treno ridotto nelle condizioni rappresentate su certi modelli, e devo osservare che la recente pandemia di Covid ha reso la pulizia e l’igiene indispensabili almeno sui treni viaggiatori.
Che poi ci siano in giro delle E.656 o altre locomotive tutte coperte di polvere e ruggine e graffi, io personalmente le ho viste solo nelle file dei rotabili accantonati e destinati alla demolizione. Questa almeno è la mia esperienza.
I modelli così come escono dalle scatole sembrano appena usciti dalle OGR, dopo qualche tempo la parte inferiore delle carrozze, giocoforza, si sporca. L’imperiale subisce la stessa sorte, e questo non viene ripellicolato.
Le nostre carrozze passeggeri subiscono lievi ritocchi su queste parti, perdono l’effetto plasticoso e si inseriscono più realisticamente nel paesaggio del plastico, non è solo una nostra opinione, ma più generalmente di tutti coloro che lo visitano. Realizzare un plastico curato nei dettagli e lasciare i mezzi così come escono dalle scatole vanifica il realismo dell’insieme. Guardi questo https://www.trainpassion.eu/2022/02/28/treno-cantiere/. Senza adeguato weathering non avrebbe senso.
Bel lavoro sul treno cantiere! Non c’è che dire. Ma, in genere, soprattutto per quanto riguarda le locomotive elettriche e diesel, secondo la mia esperienza se si vogliono vedere davvero invecchiate bisogna andare nei depositi dove vengono accantonate, per esempio Alessandria oppure Sulmona. E lì, tra le malinconiche file dei rotabili in attesa di demolizione, si vedono davvero macchine sporche, graffiate, coperte da patine di polvere e sporco vario. Ma… ma non sono rotabili in esercizio.
Un cordiale saluto.