Dopo la costruzione del modulo detto “dei due ponti“, a tutti gli effetti questa nuova appendice del plastico mancava di adeguata copertura e illuminazione al pari del resto del plastico.
Abbiamo quindi provveduto a installare un telaio realizzato con profili metallici per cartongesso e pannelli in fibra provvisti di panelli led da 4000K che fornisco idonea illuminazione. Il telaio è pannellato con lastre di pvc. La polvere dal soffitto non potrà più cadere.
struttura del controsoffitto
Cosa ben diversa, invece, dalla polvere ambientale e da quella prodotta dalle lavorazioni modellistiche che avvengono nel medesimo locale. Stavamo infatti già notando un notevole accumulo, sia sul paesaggio che sui rotabili. C’era effettivamente la necessità di preservare l’installazione. Considerando che le sessioni operative con treni in movimento sono abbastanza sporadiche si è optato per una copertura rimovibile.
La protezione del plastico
Una idea abbastanza semplice nella realizzazione che forse è arrivata tardi, ma… meglio tardi che mai.
Semplici teli in PVC trasparente fissati alla parte inferiore dei telai della controsoffittatura con bottoni automatici. Abbiamo imbustato il plastico 🙂
É arrivato il tempo di chiudere completamente il modulo. Fissato il pannello del deposito dei mezzi diesel andiamo a formare tutti i rilievi che copriranno il tracciato sottostante.
Lo spazio in altezza non è molto, ci dovremo mantenere comunque entro i 90mm, in modo da permettere ai convogli di circolare liberamente con i pantografi alzati. Utilizziamo ove possibile lastre di polistirolo adeguatamente sagomate da entrambi i lati e appoggiate a centine.
creazione della struttura dei rilievi
Nei punti in cui lo spazio verticale è ancora più ridotto siamo costretti a utilizzare una rete metallica appoggiata a listelli, da rivestire con carta irrobustita con colla vinilica.
creazione della struttura dei rilievi
Dopo la realizzazione della base applichiamo uno strato di scagliola, modellando ove necessario.
Iniziamo a comporre la vegetazione bassa partendo dal lato destro del modulo e procedendo in senso antiorario. Utilizziamo fibre di varie altezze, texture già pronte e cespugli realizzati con varie tecniche.
la vegetazione bassa
Inerbiamo anche i binari del deposito, nell’epoca che stiamo rappresentando i diserbanti sono ormai vietati.
la vegetazione bassa
Sempre procedendo in senso antiorario dobbiamo ora allestire un piccolo bosco. Prepariamo quindi il fondo utilizzando vere foglie triturate e essiccate, il sottobosco Busch e vari ciuffi d’erba di diverse altezze. Gli stuzzicadenti ci indicano dove posizionare gli alberi.
il sottobosco
Piantiamo quindi i nostri pioppi e le querce. I fusti sono realizzati con rametti essiccati, i rami con teloxis, mentre il fogliame è Silhouette, Heki e Noch.
il boschetto
Qui di seguito alcuni dettagli del bosco
dettaglio del sottobosco
La strada di campagna è realizzata con sabbia fine e finissima, una texture di colore bianco che il nostro amico Umberto ci ha gentilmente fornito.
la strada di campagnail boschetto
Da qui in avanti pensiamo di proporre una campagna coltivata e stavolta ne pensiamo “una grossa”… Un campo di girasoli! Trovare un prodotto sul mercato? Dopo una ricognizione online tutto quello che viene proposto è, a nostro avviso, decisamente scadente, per cui, trovato in rete e modificato un modello 3D, mandiamo in stampa una materozza di fiori. Il risultato è soddisfacente.
materozza di girasoli
La materozza ospita fiore di due diversi diametri, 4 e 2,5 mm, ovviamente questi vanno maneggiati con cura vista la delicatezza dei petali. Rimossi tutti i fiori dalla materozza pratichiamo un foro per poter inserire uno stelo di acciaio ramato Sommerfeldt da 0,4mm.
innesto degli steli
I girasoli sono di tre tipi: singolo con fiore grande, singolo con fiore piccolo, doppio. Si verniciano gli steli, la corolla e il disco con acrilici.
colorazione dei girasoli
I girasoli sono pronti per ricevere il fogliame, uno dei prodotti Heki sembra adatto allo scopo; un lieve passaggio di colla spray, fogliame a pioggia, nuovamente colla e fogliame.
applicazione del fogliame
Terminata la lavorazione, molto lunga in verità, si posizionano i girasoli sul modulo.
campo di girasoli
Sempre con la stessa tecnica realizziamo delle piante di tabacco che piazziamo accanto ai girasoli.
piante di tabacco
É ora il momento di pensare all’annesso agricolo. La costruzione presa a riferimento è un ex-essiccatoio trasformato in rimessa. Iniziamo la costruzione sagomando e incollando le colonne con forex da 5 mm, quindi posizioniamo i blocchi in cemento dei muretti ed infine il mattonato di areazione realizzato in stampa 3D e verniciato. Incolliamo successivamente travi e travetti da listelli di noce intagliati.
annesso agricolo
Incolliamo il tetto e posizioniamo il modello sul modulo. Arricchiamo la scena con vari dettagli stampati in resina, quali vomeri, taniche secchi, attrezzi vari, pneumatici usati e rotoballe. Il trattore è un Fiat 750 Special, kit di Artitech in resina e fotoincisione, verniciato e “stagionato”.
annesso agricolo
A sinistra dell’annesso decidiamo di posizionare un silos per cereali. Disegniamo il modello al CAD e lo mandiamo in stampa; queste sono le parti da incollare fra loro.
silos cereali, parti in stampa 3D
Uniamo le parti e verniciamo il modello.
silos cereali, verniciatura di fondo
Applichiamo un deciso weathering realizzato con acrilici pigmenti e colori ad olio, quindi lo posizioniamo sul modulo.
silos cereali, weathering e posizionamento
Siamo arrivati alla conclusione dei lavori. Il modulo è terminato; qualche cenno sulle rotoballe: abbiamo trovato su Youtube un video esplicativo molto interessante; utilizzando comune spago e nastro trasparente si possono ottenere ottimi risultati, questo è il link: https://www.youtube.com/watch?v=ky39Y1P02A4
Tutti dettagli i personaggi, gli attrezzi da lavoro e i particolari più fini, anche le bottiglie dell’ultima foto, sono in resina 3D.
Non ci rimane che ultimare il lato opposto del plastico per poi passare il tutto alla redazione di TuttoTreno Modellismo!
panoramica del modulopanoramica del modulorotoballe di fienoDettagli del modulo, l’annesso agricolodettagli del modulo , l’annesso agricoloil mestiere più antico del mondo
Il lavoro prosegue sul modulo con la realizzazione dei due portali da posizionare dopo i ponti. Per uno di questi che sarà affiancato da un sovrappasso stradale scegliamo la soluzione del calcestruzzo armato. Ricaviamo i vari elementi da forex da 3 mm e applichiamo a caldo utilizzando la punta di un saldatore fili di acciaio ramato da 0,35 mm per simulare la pannellatura.
portale in calcestruzzo – preparazione
Assembliamo tutti i pezzi e applichiamo una mano di fondo con “chalky finish” bianco avorio.
portale in calcestruzzo – verniciatura di fondo
Verniciamo quindi con aerografo con una tinta grigio chiarissimo con una punta di ocra, eseguiamo il weathering con colori ad olio.
portale in calcestruzzo – finitura e weathering
Presentiamo il manufatto sul pannello e lo posizioniamo in modo che risulti perpendicolare, aggiusteremo gli spazi d’aria con la massicciata
portale in calcestruzzo – posizionamento sul plastico
Il secondo portale è realizzato in forex scolpito. Dopo il posizionamento iniziamo a modellare i rilievi in polistirolo e a rivestirli di scagliola. Inseriamo anche vere rocce.
realizzazione dei rilievi
Spargiamo uno strato di terriccio fine e siamo pronti per la vegetazione, ma prima di questa incolliamo la massicciata e saldiamo la catenaria.
realizzazione dei rilievi
Utilizziamo fibre daa 12, 6 e 4 mm, arbusti realizzati con teloxis e cespugli vari
intersezione con deposito
Qui di seguito alcune foto del lavoro finito.
ponti e portale – lato posteriore
portale sinistrorocce e vegetazionepanoramica del portale e sovrappasso in calcestruzzo
Il nuovo anno ci vede alle prese con la realizzazione del fiume del modulo, operazione non semplice che ci lascia un po’ in apprensione. Tipicamente nei diorami e nei plastici l’acqua viene imitata colando resina bicomponente; l’operazione non permette errori, è irreversibile!
Iniziamo con la preparazione del letto spargendo sabbia fine e incollandola con Latex.
letto del fiume
Sopra la sabbia posizioniamo massi (comune pietrisco da decorazione) e pietrisco fine setacciato, incollando, come sempre, con Latex. Completiamo anche la piantumazione, operazione da eseguire obbligatoriamente prima della colata e procediamo con la verniciatura di fondo con terra d’ombra scuro.
letto del fiume, massi e pietrisco
Ora si procede alla verniciatura dei sassi e del pietrisco, schiarendo con bianco con pennello a secco e ocra e applicando “turf” verde fino.
letto del fiume, verniciatura
É giunto il momento di colare la resina bicomponente e l’ansia aumenta…. Utilizziamo resina Prochima ad essicazione rapida, leggermente colorata con acrilico e coliamo la giusta quantità nell’alveo. Fortunatamente nessun inconveniente! La resina si auto-livella uniformemente.
letto del fiume, colata della resina
Per simulare il moto ondoso utilizziamo Vallejo Water Texture26.201, stendendolo con un pennello e soffiando con una cannuccia trasversalmente rispetto all’alveo.
letto del fiume, effetto onde
Ad essicazione avvenuta applichiamo Vallejo Water Texture26.231Foam effect per evidenziare le creste delle onde.
Il fiume,vista posteriore
Questa è la vista frontale, l’effetto acqua che scorre è perfettamente riuscito e possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Il fiume vista frontale
Qui di seguito alcune immagini del lavoro finito.
Il fiume, vista posterioreIl fiume, dettaglio vista posteriore
Dimenticavamo…. Le rocce del fiume … sono vere rocce
Avevamo iniziato in Aprile la costruzione di questo modulo, poi altri impegni e soprattutto il periodo estivo ci hanno impedito di portare avanti il lavoro. Con la fine dell’estate abbiamo ripreso la costruzione, posizionato tutti i binari, collegati i dispositivi DCC e provato il nuovo circuito con altrettanto nuovi itinerari. É quindi giunto il momento di passare alla parte paesaggistica. Abbiamo iniziato con la costruzione del piazzale di rifornimento e manutenzione ordinaria dei mezzi diesel che troverà posto al centro del modulo.
Piazzale rifornimento e manutenzione ordinaria Diesel
La costruzione è stata ampiamente documentata e sarà oggetto, crediamo in marzo, di apposita pubblicazione su TTM. Nell’articolo si parlerà soprattutto di stampa 3D, quando e come utilizzarla e quando invece farne a meno. Vi rimandiamo alla rivista per saperne di più.
Modulo 2 ponti in allestimento
Nella foto il pannello appoggiato al centro del modulo.
Ora è necessario realizzare tutte le opere d’arte previste, vale a dire quattro portali e due ponti ferroviari. Il modulo collega due linee che corrono su due diversi livelli attraversando una stretta gola ed un torrente; il livello più alto prevede il posizionamento di un ponte a travata metallica, per il quale optiamo questa volta per un prodotto commerciale Noch, in qualche parte “rivisitato”. In particolare risultano sostituiti le ringhiere di protezione e aggiunti piani di calpestio realizzati con reggette. Due piloni in calcestruzzo in forex e relativi appoggi elastici , nonché la canalizzazione dei cavi elettrici, completano la struttura.
Ponte a travata metallica
Il secondo ponte sostiene la linea al livello più basso, lievemente in pendenza; per questo modello optiamo per la stampa 3D in FDM PLA. Modellato l’oggetto stampiamo le diverse parti che lo compongono e lo assembliamo.
Ponte in mattoncini
Dopo la necessaria carteggiatura e stuccatura per eliminare l’effetto “millerighe” ove presente, applichiamo una mano di fondo e procediamo con la verniciatura e l’invecchiamento.
Ponte in mattoncini verniciato e invecchiato
Iniziamo quindi la costruzione di due dei portali previsti. In questo caso, data la difficoltà di ricavare quote sicure per ottenere un modello 3D, decidiamo di realizzarli con forex inciso. Le parti aggettanti sono rinforzi in forex da 1mm.
Portale in forex
I due portali costituiscono un unico corpo; dopo averli sagomati e modellati li uniamo in loco per adattarli al sedime. La canne delle gallerie sono realizzate con polistirolo sagomato, al quale è applicato Redutex adesivo.
Portali in forex
Applichiamo un fondo sabbia e procediamo con la verniciatura e l’invecchiamento.
Portali in forex verniciati e invecchiati
Aggiungiamo le canalizzazioni realizzate con profili Evergreen. Dato l’esiguo spazio la catenaria sarà sostenuta da due mensole ancorate alla pareti, soluzione forse un po’ fantasiosa, ma utile e pratica.
Il ponte a travata è inserito già da tempo nel modulo per ovvi motivi, gli altri modelli sono posizionati temporaneamente in attesa del completamento delle altre opere.
É consuetudine dei fermodellisti di lungo corso lasciare qualche binario pronto per essere collegato ad una futura espansione. Nel nostro caso ben due sono i binari predisposti, situati all’estremità dell’elicoidale destro. Uno afferisce alla linea superiore, l’altro alla linea secondaria. L’idea è creare un anello di ritorno che permetta un esercizio ancora più completo.
Il tracciato del modulo dei due ponti
I due binari sono su livelli leggermente differenti, più alto di circa 25 mm l’estremo, quindi abbiamo pensato di inserire due ponti che scavalcano un fiume, diversi per fattezze, uno in piano, il più alto e l’altro in lieve discesa. Questi differenti livelli ci permetteranno di nascondere ad una quota più bassa un binario di raddoppio e due tronchini di ricovero. La linea scenderà per poi risalire al piano più alto. al centro del modulo 3 binari di sosta che ospiteranno una zona di rifornimento e manutenzione ordinaria per mezzi diesel.
Pianta del modulo dei due ponti
Modelliamo il modulo per ottenere un disegno tridimensionale che ci permetta di verificare ingombri, spazi e pendenze del sedime, nonché di avere tutte le misure dei vari pezzi che lo comporranno. In verde nell’immagine i binari a vista, in nero quelli nascosti.
Rendering del modulo dei due ponti
Grazie al rendering siamo in grado di valutare la futura orografia. Il modulo è volutamente smussato per non occupare utile spazio e ridurre l’ingombro dello stesso al minimo. La struttura si compone di listelli 45×20 mm, multistrato da 10 mm e da 5 mm.
Misure del telaio
Il disegno bidimensionale ci fornisce ogni misura per la realizzazione del telaio.
Terminata la fase di progettazione è tempo di iniziare il lavoro, cominciando dal taglio delle centine che ci permetteranno di sagomare i fianchi curvati.
Centine curvate
Passiamo quindi al taglio dei listelli ed iniziamo a “cucire” il telaio. Le misure sono pressoché esatte e l’unione dei pezzi risulta più agevole del previsto.
Telaio in fase di montaggio
Questa fase di lavorazione viene eseguita a terra per garantire il buon livellamento della struttura. Prima di sollevare il tutto uniamo alcuni fianchi, alcuni provvisti di finestre di ispezione, che renderanno la struttura più rigida.
Fissaggio dei fianchi
Con i fianchi principali incollati e fissati al telaio avvitiamo ai loro supporti le cinque zampe che sosterranno il modulo; due di queste sono fornite di ruotini, tre di piedi regolabili e ruotini mobili che ne permetteranno lo spostamento.
Dettaglio delle zampe del modulo
Con il modulo sulle sue zampe regolabili è abbastanza agevole l’unione con il resto del plastico, unione resa possibile da 4 bulloni sul fianco più stretto.
Modulo unito al plastico
Con il modulo posizionato incolliamo i fianchi curvi realizzati con multistrato da 5 mm, preventivamente bagnato e tenuto in posa da strettoi e viti, quindi iniziamo a sagomare gli sportelli dei vani di ispezione.
Fianchi e sportelli del modulo
Terminata la struttura portante del modulo iniziamo a sagomare le sedi per l’armamento. Stampiamo su carta le dime di taglio dei vari pezzi ricavandolo dal disegno CAD; incolliamo le dime con colla spray rimovibile e tagliamo i pezzi sul multistrato da 10 mm seguendo il disegno.
Taglio sedi binario
Fissiamo al telaio i pezzi tagliati con barre filettate, in modo da poter regolare finemente le pendenze. Incolliamo sughero da 5 mm nei tratti a vista e neoprene, sempre da 5 mm, nei tratti nascosti, quindi fissiamo il flessibile Peco in CAP e i deviatoi. Sullo sfondo si intravedono i due ponti di cui parleremo in un apposito articolo.
Posizionamento dell’armamento
I deviatoi, ad eccezione di uno che ritroviamo in un cassetto, sono autocostruiti su template Fastrack; Per quelli nascosti decidiamo di non applicare le traverse, per gli unici due in vista stampiamo in resina 3D traverse in CAP e caviglie, incolliamo e verniciamo.
Deviatoi autocostruiti
Decidiamo anche di utilizzare nuovi motori sotto plancia, più compatti e dotati di pignone sul perno del servo e cremagliera, stampati in resina 3D con qualche difficoltà; alla fine individuiamo il tipo di resina più adatta, Liqcreate Tough-X, simile al nylon, decisamente costosa! Dopo tre disastrosi tentativi troviamo le giuste impostazioni per lo slicer e otteniamo pezzi robusti e leggermente flessibili.
Nuovo motore per deviatoi
Per testare il circuito tutti i collegamenti elettrici devono essere predisposti; lo schema è banale: 2 linee di alimentazione a 12V DC, una per gli accessori e una per l’illuminazione alimenteranno i relativi decoder, una linea DCC e, ancora da cablare, la linea Loconet. Per prelevare la tensione dalle dorsali utilizziamo dei “ruba-corrente” bipolari a crimpare, pratici e eleganti.
Cablaggi
Cosa rimane da fare in questa fase? Sicuramente la motorizzazione dei deviatoi e l’installazione di un modulo di retroazione. Con questi elementi saremo in grado di testare l’intero circuito. Poi provvederemo ad allestire il piazzale per i mezzi diesel. Se i nostri calcoli e misure saranno giusti si potrà ridefinire la tabella oraria ed iniziare l’allestimento del paesaggio.
Il Natale appena passato ci ha portato in dono qualcosa che aspettavamo da tempo… Una stampante 3D per resina, con la quale potremo realizzare anche i più fini dettagli. La scelta è caduta su una Elegoo Mars 2 PRO, penultimo modello del produttore, alla quale abbiamo aggiunto anche un forno UV Elegoo Mercury. Abbiamo creato uno spazio accanto alla veterana Witbox e siamo pronti per lanciare le prime stampe.
Elegoo Mars 2 PRO
L’utilizzo non sembra complicato, grazie al software Chitubox fornito. Scarichiamo alcuni modelli gratuiti di personaggi in formato “stl” dal sito Thingiverse, li poniamo sul piatto virtuale del software e creiamo il file di stampa. La stampante richiede in prima istanza il livellamento del piatto tramite un comodo menù grafico sul suo display touch. Trasferiamo il file di stampa sulla “pennetta” USB, la inseriamo nello slot della stampante e lanciamo la prima stampa.
Figurini in scala H0 stampati
Rimuoviamo le stampe dal piatto, le puliamo accuratamente con normale acqua in vasca ad ultrasuoni, poi disponiamo i pezzi all’interno del fornetto UV per la solidificazione definitiva della resina. Dopo dieci minuti li estraiamo e verifichiamo la stampa. Il risultato sembra ottimo, con la riproduzione anche dei dettagli più piccoli, compresi i tacchi a spillo delle signorine. Alcune parti risultano, inevitabilmente, fragili e dobbiamo maneggiare con cura ogni singolo pezzo.
Dettaglio dei figurini in H0
Sicuramente il livello di finezza, accentuato dalla verniciatura, è superiore alle produzioni commerciali.
Proviamo ora a stampare un modello di barca che abbiamo sempre trovato sul succitato sito e, già che ci siamo proviamo anche a stampare un gatto.
Modello di barca con carrello
Posizioniamo la barca sul plastico insieme a due figurini e un piccolissimo gatto.
Barca con gatto
Fra i vari figurini stampati c’è un gruppo di operai a rapporto con il supervisore. Ci viene in mente di utilizzarli per creare una scenetta di allestimento di un nuovo cantiere stradale. Cosa ci serve in più? Sicuramente un compressore stradale con il suo martello pneumatico. Disegniamo il modello al CAD prendendo spunto da un modello Atlas Copco.
Rendering del compressore
Stampiamo le 4 parti che compongono il modello e applichiamo una mano di primer grigio
Parti del compressore verniciate con fondo
Verniciamo quindi le parti secondo lo schema del produttore.
Parti del compressore verniciate
Uniamo le parti e applichiamo delle decals stampate su carta speciale per inkjet, aggiungiamo qualche dettaglio in ottone.
Modello del compressore finito
Oltre a un compressore ci serve un furgone attrezzato. Ne approfittiamo per acquistare un certo numero di modelli auto da utilizzare in seguito. Il furgone è prodotto dalla Herpa in kit economico del quale non utilizzeremo cassone e telone di copertura.
Herpa minikit
Disegniamo il modello di un nuovo cassone, più corto per ospitare una gru retro cabina; disegniamo anche la gru, attrezzi vari, supporti per segnali stradali mobili e stampiamo il tutto.
Dettagli del furgone con nuovo cassone e gru
Dettagli del furgone con nuovo cassone e gru
Come evidenziato dalle immagini abbiamo realizzato diversi dettagli, quali taniche, saldatrice inverter, secchio e supporti per segnali; quest’ultimi sono stampati su carta fotografica lucida.
Allestiamo ora il cantiere stradale nel parcheggio a sinistra dell’ultimo fabbricato.
Cantiere stradale in allestimento
Allestimento cantiere stradale
Allestimento cantiere stradale
Oltre agli operai di cui si parlava prima abbiamo anche stampato un bobcat, i coni stradali, i pozzetti in CAP e i tubi.
Nel plastico c’è, presso la chiesetta, una coppia di novelli sposi, da anni in attesa degli invitati. Scegliamo quelli più consoni fra le varie stampe, li coloriamo e creiamo la scenetta, aggiungendo anche le auto di cui si parlava prima.
Matrimonio
Matrimonio
Aggiungiamo personaggi anche al parco… mamme con bambini e un pastore tedesco…
Al parco con i bambini
… e coppie all’esterno e all’interno della stazione.
Coppie all’esterno della stazione
Coppie all’esterno della stazione
Coppie all’interno della stazione
Infine qualche bagnante e personale di servizio in piscina.
Finalmente siamo giunti al termine di questa parte del paesaggio del plastico. Ora 2/3 della superficie è coperto. In questi giorni abbiamo completato la collinetta a confine con il bordo anteriore dell’elicoidale. Nella foto la panoramica lato osservatore.
Panoramica dalla strada
Seguendo il suggerimento della redazione di TTM abbiamo evitato di coprire la superficie con alberi, in modo da lasciare spazio all’occhio e all’obiettivo per concentrarsi sulla ferrovia. Abbiamo quindi optato per la realizzazione di un campo coltivato e pronto per la mietitura, in parte effettuata dal gentile fattore per dare modo agli invitati al matrimonio di parcheggiare le loro auto nelle vicinanze della chiesetta; è vero… mancano ancora le auto e gli invitati; provvederemo quanto prima.
Panoramica dal campo
Qualche dettaglio costruttivo: sul blocco di polistirolo abbiamo sagomato la stradina e i fossi. Abbiamo steso terriccio sul campo e ossido di alluminio e sabbia sulla strada, cosa che ci ha permesso di riprodurre al meglio il fondo stradale sterrato. La coltivazione (non meglio precisata) matura e in attesa di mietitura è stata realizzata con un prodotto naturale stabilizzato del quale abbiamo perso la confezione originale… peccato! La parte già mietuta è stata realizzata con fibre corte tagliate in piccoli ciuffi incollati singolarmente e successivamente “letteralmente bruciati” con accendino, sopra le quali abbiamo sparso gli scarti del prodotto sopra citato, il tutto è fissato con colla spray. La recinzione è in carta velina stampata ritagliata e incollata su fili di ottone verniciati.
Portale linea secondaria
Questa è la vista del portale con la collinetta terminata, la stradina si raccorda con la strada principale sopra la galleria. La rete di protezione è Lineamodel.
rete di protezione
Questa è la vista dalla Country-house, molto apprezzata dagli amanti della ferrovia!
Panoramica dalla Country-house
Panoramica dal campo
E questa è la panoramica lato osservatore; abbiamo aggiunto con Photoshop uno sfondo che dà profondità alla scena, sperando di applicare in un futuro non troppo lontano un vero fondale. Ora ci concentreremo sul lato destro del plastico, per poi passare all’installazione del segnalamento.
Terminiamo la copertura della linea superiore lungo lo schienale. Per prima cosa realizziamo con il forex da 3mm un contenimento in cemento armato che sorreggerà la strada sovrastante.
Contenimento in cemento armato
Ricopriamo ora la galleria; lo spazio è ridotto, non possiamo usare il polistirolo e usiamo una rete in plastica che rivestiremo con carta.
Copertura dello schienale
Irrobustiamo la copertura con scagliola; sagomiamo e posizioniamo quindi anche la strada al di sopra della galleria.
Rilievo della curva
Applichiamo il consueto fondo di terriccio vagliato. La zona è pronta per la vegetazione.
Fondo per la vegetazione
Prima di proseguire dobbiamo risolvere un problema. Il tracciato della linea superiore nel tratto visibile in foto è molto vicino al binario più estremo della stazione. La copertura è pertanto piuttosto ripida. Una scarpata o un costone roccioso potrebbe essere la soluzione, ma non sembra una alternativa “elegante”. Pensa e ripensa traiamo spunto dal reale anche questa volta. Negli ultimi tempi la tecnica del cemento spruzzato o “spritz beton” è usata per consolidare scarpate o scavi.
Zona da coprire con scarpata beton spritz
Sagomiamo quindi un blocco di polistirolo che andrà a coprire il buco riquadrato in rosso nella foto sovrastante.
pannello per beton spritz
Applichiamo una retina in plastica ad imitazione della vera rete usata per questa tecnica.
Imitazione della rete metallica
Rivestiamo il blocco con scagliola e applichiamo i puntelli di ancoraggio. La rete si intravede in alcuni punti, come al vero.
Posizionamento del blocco in spritz beton
Raccordiamo il blocco con il resto del paesaggio.
Contenimento raccordato con il paesaggio
Completiamo l’opera con la vegetazione.
Vegetazione della scarpata
Vegetazione della scarpata
La copertura della linea superiore è finalmente terminata. Il prossimo step è la definitiva copertura dell’elicoidale. In un angolo della foto si scorge un cancello… l’accesso alla struttura ricettiva le cui fasi di realizzazione trovate in questo articolo.
Dopo gli aggiornamenti di Gennaio proseguiamo i lavori di copertura della linea superiore. Mandiamo in stampa i muri di contenimento. Questi sono modulari, con giunzione nascosta dal pilastro e ne serviranno una decina.
Stampa 3D dei muri di contenimento
Terminata la stampa si provvede al test di posizionamento sul plastico.
Stampa 3D dei muri di contenimento
Prepariamo quindi il 3° blocco. Questo si trova a cavallo dei moduli centrali del plastico quindi, dopo averlo sagomato, lo dividiamo a metà per permettere un eventuale separazione degli stessi. Quindi applichiamo un substrato Noch prima di piantare la vegetazione.
Fondo vegetazione 3° blocco
E’ il momento di realizzare gli arbusti da piantare e per l’occasione utilizziamo materiale Heki di nuova produzione, fogliame più realistico, anche se leggermente sovradimensionato, e soprattutto colla Magispray , efficace e completamente inerte dopo l’asciugatura.
Realizzazione degli arbusti
Verniciamo i muri precedentemente assemblati e, dopo il weathering del pietrame, li incolliamo ai blocchi che sono, quindi, pronti per essere posizionati sul plastico.
Due blocchi e mezzo completati
Anche i muri di contenimento a destra dei blocchi vanno ragionevolmente “stagionati”. Utilizziamo polveri e colori Mig.
Finitura e stagionatura del muro di contenimento e portale
Proteggiamo le scale che conducono dal piano di stazione alla linea superiore con un corrimano realizzato con stanti in fotoincisione e acciaio ramato Sommerfeldt da 0,4 mm. Posizioniamo i cancelli e la rete di protezione Lineamodel.
Dettaglio scale
Finalmente 2 blocchi e mezzo sono pronti per essere posti in opera.
I tre blocchi in opera
Rimane da completare in questa fase la finitura del 3° semi-blocco. Applichiamo i muri di contenimento, sempre stampati in 3D e aggiungiamo la vegetazione. La quercia sulla sommità del blocco è realizzata con tronco in legno e rami in teloxis, sui quali applichiamo fogliame Bush.
Finitura 3° semi-blocco
Passiamo quindi al 4° blocco, a sinistra di quelli già pronti e sagomiamo una base in polistirolo.
Base in polistirolo del 4° blocco
Applichiamo la vegetazione e completiamo con abeti Heki la sommità del blocco, come continuazione di quello precedente.
4° blocco
Si prosegue con la copertura del portare della linea superiore. Prima di posizionare il solito blocco di polistirolo fissiamo una squadretta con una coppia di carrucole, che ci servirà in seguito per tendere la fune di contatto della linea aerea.
Sospensione e rimandi fune di contatto
Sagomiamo il polistirolo per inserirsi sopra il portale. Applichiamo scagliola a pennello sulle rocce, carta color sabbia e la consueta terra fine.
copertura portale
Si applica la vegetazione, quindi si inserisce il blocco al suo posto e si rifiniscono i punti di intersezione. Installiamo le reti di protezione e recinzione (fotoincisioni Lineamodel)
copertura portale
Questa è la vista dal piazzale della stazione
Vista dal piazzale della stazione
il portale della galleria “Lupacino”
Spendiamo qualche parola in più per il portale della galleria. Nella foto l’opera d’arte alla quale ci siamo ispirati, il porta della galleria Lupacino della ferrovia Lucca-Aulla, lato Piazza al Serchio, che ben si adattava alla sistemazione sul plastico Abbiamo ricavato il disegno 3D dall’immagine e stampato portale, canna e muri di contenimento per ottenere questo risultato…
il portale della galleria “Lupacino”
Manca da aggiungere, come ultimo dettaglio, il nome della galleria in rilievo.
Terminata questa fase passiamo al lato sinistro, dove andranno realizzati gli ultimi due blocchi della serie. Prima di procedere sagomiamo lo schienale per adattarsi all’orografia da porre in opera e pratichiamo due finestre di ispezione sullo stesso.
Sagomatura dello schienale
Nelle nostre intenzioni c’è la realizzazione di un viale che condurrà ad un casale ristrutturato, posizionato sull’angolo estremo dell’elicoidale. Per rendere il dislivello fra piano di stazione e sommità dello schienale meno impegnativo, decidiamo di abbassare il più possibile il piano di campagna del viale. Ciò rende necessario installare un tratto di catenaria in galleria che permetta ai pantografi di iscriversi sul basso profilo della strada sovrastante.
Catenaria in galleria
L’installazione della catenaria è banale. Utilizziamo una barra filettata in ottone fissata allo schienale e saldiamo un filo di acciaio ramato alle barre posizionate alla giusta distanza. Il pantografo si iscrive in maniera graduale e senza intoppi.
la catenaria in galleria
Nei prossimi giorni completeremo il rilievo, per poi passare al paesaggio dell’elicoidale destro.
DCC H0 Model Railway Layouts
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