N.d.r. L’illuminazione è stata completamente sostituita nel 2019
L ‘illuminazione della rimessa prevede tre lampade interne e due esterne. L’idea è utilizzare dei rivetti in rame, prendendo la sola borchia come portalampada. Allarghiamo leggermente il foro per farci entrare un led da 3 mm ad alta luminosità, colore bianco freddo
Lampade esterne
Dopo aver fissato il led con colla ciano-acrilica, saldiamo ai reofori due fili in rame smaltato, che fungeranno anche da sospensione ed incappucciamo la parte posteriore con termo-restringente. Coloriamo il tutto con grigio cenere.
Lampade esterne
Per rendere le lampade indipendenti dal tetto, inventiamo una dorsale composta da due cavi in acciaio armonico sospesi fra le facciate interne. Per tenderli inseriamo un piccolo bullone e due dadi da 1 mm al centro dei cavi. Alla sospensione saldiamo direttamente i capi del rame smaltato delle nostre lampade, avendo l’accortezza di sporcare leggermente la lente dei diodi con arancione, in modo da simulare lampade a vapori di mercurio.
Lampade interne
Ed ecco l’effetto della nostra illuminazione interna…un colore non troppo freddo, ma sufficientemente moderno, in stile con le lampade (la rimessa nella nostra realtà è poco utilizzata, ma l’impianto elettrico ha subito un adeguamento normativo!)
Lampade interne
Sulle facciate devono essere posizionate due lampade. Questo devono essere di dimensioni inferiori e sospese con un braccio fissato al muro.
Lampade interne
Per la realizzazione usiamo rivetti più piccoli. Al led viene asportata la lente ed un reoforo. Con il minitrapano si abrade leggermente il fianco del reoforo asportato per mettere a nudo il rame; qui viene saldato il rame smaltato che poi scorrerà nel braccio. L’altro reoforo viene assottigliato e piegato a 90°, per essere poi saldato sulla parte inferiore del piatto. Quindi un polo sarà collegato al rame fatto scorrere nel supporto e fatto uscire dalla parte inferiore, l’altro sarà collegato a massa con tutta la lampada. Il supporto viene piegato dopo aver fatto passare il rame smaltato. A questo vengono poi applicate due staffe in acciaio che si inseriranno nei buchi praticati sulle facciate.
Lampade esterne
Lampade esterne
Colleghiamo le lampade alla dorsale ed accendiamo! Le lampade sono verniciate sempre con grigio cenere e sporcate con arancio. L’effetto finale è buono, nonostante la grandezza del led.
La costruzione del tetto è decisamente complessa. Devono essere realizzate cinque capriate che supporteranno i due tetti sfalsati. Come da progetto approntiamo una dima per la costruzione delle capriate per le quali utilizziamo listelli in noce da 3×3 mm.
Assemblaggio capriate
Dopo l’assemblaggio delle capriate ne curiamo la simmetria ed interveniamo ove serve con carta abrasiva. Anche qui l’incollaggio è eseguito con collante ciano-acrilico.
Assemblaggio capriate
Posiamo le capriate sulla struttura in modo da posizionare i travi in maniera corretta ed rifiniamo le asole riportate sulle facciate, in modo che il tetto sia facilmente amovibile per l’ispezione.
Capriate e travi
I travi sono stati incollati ed il tetto è stato rimosso (non senza fatica). dopo due o tre riposizionamenti il tetto risulta abbastanza agevole da rimuovere.
Capriate e travi
Sui travi principali posizionami i travicelli (1×1,5 mm) che reggeranno il fasciame. Questo è realizzato con listelli finissimi tagliati a misura in opera. L’operazione non risulta particolarmente lunga.
Copertura tetto
Ed ecco la struttura del tetto completata. Si nota l’ottimo effetto finale del sottotetto. Scuriamo con mordente e sporchiamo la parte inferiore.
Copertura tetto
Tetto ultimato
La rimessa ha una copertura in eternit al vero (oggi probabilmente rimossa). A noi l’idea è piaciuta, dà proprio un senso di post-industriale. Le lastrine utilizzate sono a marca Krea e sono un buon compromesso fra prezzo e realismo….
…soprattutto se ben verniciate ed invecchiate. Dopo la verniciatura in grigio chiarissimo ripassato ancora fresco con bianco, per simulare le tipiche incrostazioni dell’eternit utilizziamo colori acrilici marrone, nero e beige con pennello a secco, puntinando in maniera adeguata. L’effetto è decisamente buono.
Rivestimento tetto
Verniciatura e weathering
Considerando che il tetto sarà amovibile, per costruire i pluviali utilizziamo tubolare di ottone da 2 mm tagliato a metà…sì..è un pò laborioso, ma la robustezza prima di tutto. Alle estremità chiudiamo con foglio di rame saldato e sagomato.
Pluviali
I pluviali saranno fissati al tetto come al vero. Costruiamo delle mensole con acciaio armonico, sagomandole sullo stesso tubolare di ottone usato per i pluviali e le saldiamo, previo uso di flussante al pluviale precedentemente tagliato. E’ buona regola pulire adeguatamente sia il filo di acciaio armonico sia l’ottone con carta smeriglio. Il filo di acciaio si salda meglio se prestagnato.
Pluviali
Pluviali
Con sei mensole siamo in grado di fissare adeguatamente il pluviale al tetto. Prepariamo quindi i canali discendenti con tubolare di ottone da 1 mm, piegato in maniera da farlo scendere lungo le facciate, pratichiamo quattro fori sui due pluviali e saldiamo il discendente. La verniciatura è eseguita con acrilico marrone. Pratichiamo dei fori con punta da 0,5 mm fra la lastrina di eternit e il tavolato del tetto ed incolliamo.
Anche per la fossa si usa il forex, questa volta da 3 mm. La fossa costituisce la base portante per il binario. Questo è ricavato da un flessibile al quale sono state asportate le traverse dopo aver saldato le estremità con due coppie di traverse di vetronite, che ne assicurano l’interasse.
Fossa e binario
La struttura portante sottostante è stata irrobustita con vele incollate con cianoacrilato. In corrispondenza delle traverse in vetronite abbiamo praticato delle asole per il perfetto allineamento della base al piano del ferro.
Fossa e base rimessa
Come si nota dalla foto la base è perfettamente allineato e complanare con il piano del ferro
Fossa e base rimessa
Prima di unire la base alla struttura verniciamo il piano con grigio chiaro ed i funghi con marrone. Sporchiamo il tutto con terre.
Anche questa volta scegliamo il forex. Il disegno che abbiamo trovato riporta le misure ma non è in scala, quindi dobbiamo tracciare il forex a mano. Non avendo a disposizione il giusto spessore, sovrapponiamo due lastre da 3 mm per ottenere lo spessore in scala dei muri portanti.
Disegno quotato
Tagliamo le pareti con il cutter, praticando i fori passanti sui laterali più lunghi. Quattro ritagli serviranno per realizzare le finestre cieche su di un lato. Con il cutter e lima creiamo gli sguanci interni.
Taglio pareti
Come da progetto applichiamo i sottili bordi ed il davanzale. Non avendo listelli in legno sufficientemente sottili, optiamo per il cartoncino, sovrapponendolo in più strati per il davanzale (scelta poco felice perché con il colore il cartoncino alza il pelo…abbiamo dovuto stuccare il tutto) .
Applicazione cornici
I pezzi sono pronti per l’assemblaggio. Ricontrolliamo la simmetria e rifiniamo con carta abrasiva dove serve
Passiamo alla verniciatura con aerografo con colore acrilico beige chiaro. Allo scopo abbiamo realizzato una cabina di verniciatura utilizzando una scatola per imballaggi in truciolare. Abbiamo tagliato a metà la scatola, fissando le emipareti ad una base. Sopra abbiamo praticato un foro ed inserito una ventola da PC; lateralmente una lampadina e sulla base un piatto girevole ricavato da un vecchio porta-televisore. Tutto con materiale riciclato al 100%, comprese spine da pannello ed interruttore….non male!
Verniciatura
Per la realizzazione delle inferriate delle quattro finestre, realizziamo ad hoc una semplice dima dove posizionare fili di acciaio armonico. Con un po’ di pasta salda e poco stagno le grate sono pronte e robustissime.
Ce l’abbiamo fatta. Causa il poco tempo a disposizione (e la quantità di dettagli da realizzare) c’è voluto più tempo del previsto, ma alla fine la rimessa locomotive ha visto la luce. Il progetto si basa su un disegno (fritto e rifritto) molto comune sul web, leggermente riadattato nelle misure. Visto che il servizio fotografico, questa volta, è abbastanza corposo abbiamo deciso di suddividere il tutorial in più pagine e qui sotto trovate l’elenco delle varie fasi di costruzione
Il Forex è un materiale veramente duttilissimo. Si lavora semplicemente con taglierino, archetto, lima e raspa. Si incolla con ciano-acrilati tipo Bostik Super Precision e si vernicia facilmente con acrilici. Lo utilizziamo qui per costruire un piccolo scavalcamento ferroviario con arco a sesto ribassato e aggetti laterali. Lo spessore del Forex è 3 mm, più che sufficiente per dare solidità e per permettere una profonda incisione.
Disegno delle parti
Tagliamo le due fiancate del ponte con taglierino ed archetto elettrico. Con il compasso riportiamo il profilo superiore dell’ arcata, mentre con righello e piccolo cacciavite piatto tracciamo il bordo dei pietroni d’angolo. Quindi, sempre con il cacciavite incidiamo le pietre con disegno irregolare.
Un fianco dello scavalcamento
Una lastrina di forex delle giuste dimensioni, resa ruvida con carta vetrata e piegata a caldo con phon, costituirà la volta dello scavalcamento. Incolliamo progressivamente, in modo da rispettare l’andamento dell’arco.
Volta
Prepariamo le fiancate interne, le incidiamo per la parte che rimarrà visibile e le incolliamo al manufatto realizzato. La giunzione con le altre parti è resa invisibile stendendo il Forex con la parte piatta del cacciavite in corrispondenza della giunzione e spianando con carta vetrata.
Scavalcamento assemblato
Con lo stesso metodo prepariamo i muri di contenimento. i due contrafforti rotondi sono piegati a caldo dopo l’incisione. Per rendere più realistica la pietra abbiamo reso ruvida la superficie con raspa e carta vetrata.
Aggetti e cornici
Passiamo quindi alla verniciatura, eseguita con acrilico bianco non diluito e giallo ocra per le pietre irregolari. Ad essiccazione avvenuta sporchiamo il tutto con polveri nere, grigie, verdi e marroni. Applichiamo, così per vedere il futuro effetto finale nel contesto del plastico, qualche erbaccia Noch.
Colorazione
Dopo un primo tentativo non soddisfacente, decidiamo di realizzare la balaustra con lastrina e tubo di ottone. Purtroppo le foto della realizzazione sono misteriosamente scomparse. Resta solo quella dell’effetto finale prima della verniciatura.
Parapetti
Qui si vedono bene le dimensioni in scala del ponte e della balaustra.
Rapporto dimensioni
Ed ecco lo scavalcamento realizzato in tutte le sue parti.
Scavalcamento ultimato
Posizioniamo il ponte sul plastico ed attendiamo l’arrivo del primo treno!! Da considerare bene che il costo dei materiali è inferiore ai 2 Euro
La autocostruzione dei deviatoi è una tecnica abbastanza diffusa che presenta numerosi vantaggi, quali maggior realismo degli angoli di deviata, robustezza, economicità. La mia scelta si basa soprattutto su ‘deviata’ ed ‘economicità’. In effetti il realismo del deviatoio realizzato è eccellente, mentre il costo è bassissimo, c.a. 6 Euro ( ma si può risparmiare moltissimo utilizzando rotaie sfuse invece dei flessibili Peco che ho utilizzato. l primo step è stampare i disegni (ho utilizzato quelli di FastTracks)
Templates FastTrack
Le varie sezione stampate vengono ritagliate ed unite con colla, utilizzando i crocini di registro per l’allineamento
Templates FastTrack
Templates FastTrack
Sul disegno fissato ad un piano si posizionano con nastro adesivo le traverse in vetronite ramata (precedentemente preparate con l’ausilio di una taglierina) nelle posizioni evidenziate (c.a. 12 traverse per scambio)
Traverse in vetronite
Si preparano quindi le rotaie, fresando la parte interna dove appoggeranno gli aghi del deviatoio; il disegno mostra il profilo da fresare, quindi non è così difficile restare nelle giuste misure. Le rotaie fresate vengono saldate alle traverse.
Preparazione delle rotaie
Saldatura delle traverse
Dopo aver fresato e saldato gli aghi, si fresano e si saldano le due rotaie che costituiranno il cuore. Questa è l’operazione che richiede più precisione, ma con un pò di pazienza si ottengono buoni risultati.
Il cuore dei deviatoi
Passiamo alla prova del deviatoio con un carro a due assi. In questa fase, se le misure non sono precise, bisogna verificare con un calibro ed eventualmente fresare dove serve. (utilizzando un minitrapano e dischetti abrasivi in carborundum)
Prova degli aghi flessibili
Montiamo le traversine, realizzate con listello di noce, che andiamo ad incollare con colla cianoacrilica.
Il deviatoio, dopo il taglio delle eccedenze delle traverse, è pronto per essere montato sul plastico; tempo di realizzazione c.a. 1,5 ore
Deviatoio ultimato
Un po’ più di tempo è servito invece per la realizzazione dei deviatoi curvi dello scalo merci.
Deviatoi curvi
DCC H0 Model Railway Layouts
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