Continuiamo il lavori sulla linea aerea del plastico. I pali di stazione sono stati tutti costruiti e piazzati. Ora saldiamo in opera la catenaria, ma prima….
Prima ci concediamo una chicca! Il piccolo locomotore da manovra di Black Star, DCC full, con power pack… velocità incredibilmente realistica senza esitare neanche un attimo, andrà a sostituire il D213 Roco. Più sotto un video dimostrativo.
E dopo aver giocato un po’ con il piccolo Kof, iniziamo a saldare la catenaria sul secondo binario di stazione. Come sempre e come al vero il filo è teso fra due punti, uno di regolazione fissa e uno di regolazione automatica. Utilizziamo una dima in cartoncino per saldare i pendini.
Dopo aver saldato la catenaria sul secondo binario (in giallo nello schema) e eseguito i consueti test di allineamento (vedi video più sotto), procediamo alla saldatura della catenaria fra il binario pari di accesso e il posto di regolazione fisso (in arancione).
Per eseguire questo montaggio è necessario ancorare la catenaria al tunnel situato alla radice sinistra delle stazione. Per la costruzione del portale vi rimandiamo a questo articolo. Incolliamo quindi il portale al piano del plastico e fissiamo gli ancoraggi e i tenditori necessari al tensionamento della catenaria.
Nella foto il lavoro terminato nei pressi del portale.
La vista dalla galleria.
Un dettaglio del palo con sezionatore a corna.
Abbiamo anche preparato qualche cartello di avviso per la linea aerea. I disegni sono stati realizzati al CAD, ricostruendo il tipico font delle Ferrovie dello Stato.
Procediamo con la catenaria del terzo binario e inseriamo il filo di nylon nelle carrucole del punto di regolazione automatico. Per il funzionamento dello stesso vi rimandiamo a questo video.
Intercettiamo al di sotto del piano il filo di nylon precedentemente inserito nel punto di regolazione automatica e lo congiungiamo tramite una molla di compensazione al filo proveniente dall’argano. Giriamo la chiave e tendiamo la fune.
Fissiamo la fune di contatto. Questa parte del lavoro è la più complessa. Occorre trovare il giusto tensionamento prima di iniziare a saldare la fune alle zampe di ragno agendo sulle regolazioni e testando il carico lungo la stessa. Questa infatti è sempre più rigida alle estremità rispetto al centro della sua lunghezza. Determinato il carico (che è di parecchi Kg.) si procede alla saldatura come da immagine. Il test è nel video sotto.
Dopo la fune di contatto saldiamo la fune portante, molto lasca per permetterne l’incurvamento senza sollevare la fune di contatto. Quindi è la volta dei pendini… e sono sempre molti! Questi sono piegati a L per favorire la saldatura con la parte superiore della fune di contatto, che rimane così libera nella parte inferiore per garantire il libero scorrimento dello strisciante.
Al termine di questa fase si procede alla verniciatura della catenaria con un verde scurissimo.
Prima di procedere al montaggio della catenaria del 4° binario posizioniamo in opera le cetre della seconda banchina.
E siamo giunti al termine di questa avventura. La realizzazione della linea aerea, si sa, è un lavoro complesso, lungo e a volte noioso, ma l’effetto scenico alla fine è decisamente appagante. Certo, non abbiamo finito di piazzare pali e funi, manca ancora un breve tratto sul tracciato esistente e tutta la palificazione della linea più alta, ancora da costruire. Infatti il prossimo lavoro sarà proprio questo e stiamo già in avanzata fase di progettazione delle opere d’arte.
Poco tempo fa abbiamo realizzato la linea aerea del binario pari del tratto di parata del plastico. Ora ci apprestiamo a terminare l’opera sul binario dispari.
La costruzione dei pali è ampiamente descritta qui. Montiamo quindi gli otto pali che servono.
Dopo aver applicato un primer Tamiya eseguiamo la verniciatura con aerografo, l’applicazione delle decals e la stagionatura finale. I pali sono pronti per il montaggio.
Un montaggio particolare esigono i pali allungati per il viadotto, fissati alla struttura con viti da 1,5 mm.
Dopo il montaggio della catenaria questo è il risultato finale.
Due scatti che mostrano la palificazione e alcuni dettagli.
Un breve test con l’ETR610 in composizione finale e con pantografo (modificato) alzato.
Proseguiamo i lavori e iniziamo ad installare la palificazione sul binario pari della linea di parata. Per questo tratto abbiamo bisogni di pali LS (vedi qui la costruzione dei pali) che possano essere installati anche sul viadotto. Per questo motivo assembliamo dei pali allungati corredati di staffe di ancoraggio.
In corrispondenza delle gallerie, per avere la corretta poligonazione, si rende necessario realizzare una sospensione particolare, ancorata ai muri di sostegno per mancanza di spazio.
Iniziamo l’installazione dei pali sulla linea. I primi ad essere piazzati sono quelli sul viadotto, fissati al legno della struttura con microviti.
Proseguiamo l’installazione e tendiamo la catenaria. Il conduttore viene testo fra due punti di regolazione, mentre la fune portante è lasciata molto morbida, in modo che, saldando i pendini, il conduttore non si arcui. Usiamo un flussante liquido e stagno privo di piombo.
Il conduttore viene teso fra due punti di regolazione. Qui a lato il tenditore di destra. Di questi si è già parlato qui.
L’installazione è completata. Non rimane che testare dinamicamente il tutto e verniciare la catenaria in verde scurissimo.
Eseguiamo alcuni test dinamici con mezzi diversi. Il primo a impegnare la catenaria è il caimano ACME.
Si prosegue con altri mezzi.
Dettaglio del pantografo in presa e allineamento dell’archetto.
Installiamo anche la segnaletica. Proseguiremo con l’installazione della linea sul binario dispari a breve.
Il breve video qui sotto è il test effettivo della linea aerea.
Avevamo già descritto la realizzazione del portale della linea secondaria qui. La parte di paesaggio che copre l’elicoidale di sinistra è parzialmente completata nella sua orografia. Procediamo quindi con l’installazione della linea aerea.
Dopo aver assemblato i pali LS, la cui costruzione trovate documentata qui, proviamo il corretto posizionamento degli stessi per garantire la giusta posizione del conduttore rispetto ai pantografi. La curva è stretta e i pali sono molto vicini uno all’altro.
Trovata la giusta posizione si procede con la verniciatura e l’installazione definitiva. I plinti sono realizzati in stampa 3D con PLA.
Installiamo quindi il posto di regolazione automatica che ci consentirà di tendere la catenaria.
Stendiamo quindi il filo in bronzo fosforoso fra il P.R.A. e l’arganello di raccolta sotto plancia. Quindi procediamo alla saldatura dei tiranti di poligonazione, della fune portante e dei pendini.
Terminata la saldatura si procede con la verniciatura della catenaria, utilizzando una tonalità di verde scurissimo.
Il punto di ancoraggio, all’interno della galleria, è realizzato sempre mediante una meccanica per chitarre e una molla di compensazione. La giusta inclinazione permette un preciso e graduale ingaggio del pantografo che, ricordiamo, rimarrà libero nei tratti nascosti del plastico.
L’inclinazione in curva del mezzo è compensata dalla inclinazione della catenaria. Tutto è pronto per il test.
Il breve video qui sotto è il test effettivo della linea aerea.
Un buon progetto nasce sempre da una altrettanto buona progettazione. Utilizziamo il nostro fedele CAD per disegnare il palo LS; dal disegno tridimensionale ricaviamo poi le quote per il master del traliccio in fotoincisione.
Il tipo di palo che vorremmo riprodurre appartiene alla serie LS12 , dove dodici sta per la larghezza in centimetri del profilo al vero. Questa misura, ridotta in scala ci dà circa 1.4 mm. Ci potremmo approssimare utilizzando una lastra da 0.5 e creando 3 sezioni, ma perderemmo molto nella finezza, quindi optiamo per una lastra da 0.4 e 4 sezioni. Stiamo più abbondanti e, in realtà, ci avviciniamo più un LS14. Dobbiamo realizzare anche due tipi di pali, quelli tradizionali affogati nel plinto e quelli allungati e retti da staffe per essere installati sul viadotto. La lastra in foto è quella per i pali allungati.
Separiamo i pezzi dalla materozza, ripuliamo con carta abrasiva e ci prepariamo all’assemblaggio.
Allineiamo i pezzi mediante i 4 fori alle estremità e perni di acciaio ramato da 0.5 mm. Quindi fissiamo le parti con le apposite mollette e applichiamo un flussante non acido.
Procediamo con la saldatura dei bordi e dei perni. AVVERTENZA IMPORTANTE!! per chi volesse intraprendere tali tipi di lavorazioni: il flussante non ha un odore sgradevole, ma è comunque tossico. Noi utilizziamo una cappa aspirante e filtrante durante tutto il processo di saldatura.
Otteniamo il primo traliccio del palo LS. Rifiniamo le saldature con carta abrasiva di diverse grane. Ripuliamo poi il tutto in vasca ad ultrasuoni e alcol isopropilico.
Discorso a latere va fatto per il gruppo sospensione. Questo è composto di due pezzi: 1) Braccio di poligonazione e relativi attacchi alla mensola, isolatore e raccordo dei tiranti di poligonazione 2) Staffa e isolatore per corda portante
Tali particolari sono stati disegnati al CAD e esportati in formato STL per essere stampati 3D in altissima risoluzione con resina fondibile. Tale resina è direttamente calcinabile e pronta per la microfusione. Ovviamente la microfusione è stata realizzata da chi ha mezzi ed esperienza. I risultati sono ottimi, a nostro giudizio.
I tiranti di poligonazione, in acciaio ramato da 0.4 mm sono saldati sul raccordo. Altri dettagli, quali attacco del tirante e della mensola al palo, attacco del tirante alla mensola e giunto a vite del tirante sono stati realizzati con fotoincisione da 0.2 mm.
Saldiamo i vari pezzi sulla mensola, quindi fissiamo anche le “zampe di ragno” in acciaio ramato da 0,4 mm.
Sgrassiamo i pali sempre in vasca ad ultrasuoni, quindi applichiamo un fondo e verniciamo con acrilici grigio cenere. Applichiamo i cartelli identificativi realizzati su carta per decals.
Il primo lotto di pali è pronto per l’installazione sul plastico.
Ci siamo… c’è spazio voglia e tempo per continuare l’installazione della linea aerea in stazione. Si ricomincia dal binario 1°, quello più lontano dal punto di lavoro, in modo che quanto si realizza non sia di intralcio alle lavorazioni successive. Qui elenchiamo didatticamente le varie fasi, in parte già descritte qui per i pali e qui per i portali.
Questo tratto di linea A.T. prevede l’utilizzo di pali M29B , oltre ai portali già installati, due dei quali dovranno essere dotati di regolazioni automatiche. Iniziamo quindi l’assemblaggio dei pali con tubi di ottone di diametri decrescenti: 3, 2.5, 1.5 (quest’ultimo è un tondino). Dati gli spessori dei tubi gli stessi devono essere alesati per infilarli l’uno dentro l’altro.
Montiamo tutti i pali e iniziamo a saldare tutti i componenti: le varie staffe e i particolari sono ricavate da fotoincisione da 0.3 e 0.2 mm, così come tutti i particolari dei dispositivi di regolazione automatica. I tiranti e le “zampe di ragno” sono realizzati con acciaio ramato (Sommerfeldt) da 0.4 mm, i bracci di poligonazione con profilo quadrato di ottone 1 x 1 mm, le viti di fissaggio dei pali con barra in ottone da 1,5 mm saldate alla prima sezione del palo, gli isolatori (in esatta scala) sono realizzati in resina da prototipazione 3D.
La riduzione in scala degli enti di regolazione non è stata semplice ma, dopo le prove di funzionamento che trovate qui, si procede spediti. Grande importanza meccanica hanno le carrucole; queste infatti dovranno sostenere e contenere il filo in nylon di spessore 0.25 mm che servirà al tensionamento delle funi. ricordiamo che il sistema di linea aerea che si vuole riprodurre e quello comunemente denominato “1970”, con entrambe le funi in tensione. Non avendo trovato nulla di commerciale, abbiamo realizzato anche le carrucole in fotoincisione da 0.2 mm. Per ospitare il filo di nylon queste sono composte da 4 parti, due esterne di diametro più grande e due interne di diametro più piccolo. Ogni parte ha un foro centrale; infiliamo il tutto in un microtubo di ottone con diametro esterno 0.6 e diametro interno 0.4. Posizioniamo i pezzi e saldiamo. Le saldature devono poi essere ripulite e limate.
I pali sono ora pronti per la verniciatura. I particolari mobili non saranno verniciati, ma bruniti.
Mascheriamo le parti che non devono essere verniciate ed applichiamo una mano di fondo Tamiya grigio. La verniciatura finale è ottenuta con vernice effetto alluminio ad aerografo. Rimosse le mascherature i pali saranno adeguatamente “stagionati” con prodotti specifici per weathering.
La nostra linea A.T. dovrebbe essere tesa e funzionante. Per rendere possibile ciò, dopo vari tentativi, ecco l’idea illuminante, arrivata per caso cercando di accordare un’arpa celtica. Cosa di più semplice ed efficace di meccaniche per chitarra. Queste hanno implicitamente posizione bloccata, grazie alla coppia ingranaggio/vite senza fine, sono robuste e di facile applicazione. Reperiamo sulla “Baia” le meccaniche a basso costo (sono dichiarate Fender…mah…), realizziamo in stampa 3D dei telai e il gioco è fatto.
Ogni posto di regolazione automatica avrà un tenditore doppio (per le funi) e uno singolo (per il tirante a terra del palo). i pali di ancoraggio fisso avranno solo il tenditore singolo. L’installazione sotto-plancia è semplice, una volta praticati i fori per i cavi tensionamento e per il tirante di strallo. Calcolata la giusta inclinazione si traguarda la posizione centrale con un filo di acciaio armonico passante (dalla sommità del palo al rinvio del tenditore). La parte finale del tirante e quella avvolta nella meccanica sono bronzo fosforoso da 0.2 mm…si…lo stesso utilizzato per le corde di chitarra, quale migliore accoppiata quindi! Inseriamo una molla di compensazione e mettiamo in parziale tensione in attesa della catenaria.
Posizioniamo tutti gli pseudo-argani singoli per il tatto di linea interessato. Gli argani doppi li posizioneremo insieme alla fune di contatto e alla fune portante. In figura un palo pronto per ricevere la sua catenaria.
Iniziamo l’installazione di tutti i pali. Pratichiamo i fori passanti, inseriamo il blocco di fondazione e livelliamo il palo inserendo, se serve, lamelle di ottone da 0.3 mm per compensare l’eventuale inclinazione.
I plinti di fondazione per i pali di regolazione devono essere forati per permettere il passaggio del filo di nylon fino a tenditori sotto plancia. Foriamo blocco e base e inseriamo nei fori dei tubi di ottone che faciliteranno il passaggio dei fili.
Installiamo quindi il palo collegando il tirante e le parti mobili ai tenditori. L’operazione è un po’ complicata perché il filo di nylon tende ad uscire dalle carrucole, ma con un po’ di pazienza riusciamo a tendere il tutto.
E’ giunto il momento di posizionare le funi. Queste saranno interrotte in corrispondenza della giunzione dei pannelli; sfruttiamo la cosa per saldare le funi partendo dai lati opposti per ricongiungerci al centro. A lavoro terminato tendiamo la fune di contatto. Posizioniamo alla stessa maniera la fune portante, avendo cura di lasciarla poco tesa. Questa infatti dovrà arcuarsi in corrispondenza di ogni campata.
Posizionate le funi non rimane che saldare i pendini. L’operazione è lunga e noiosa, ma non complicata. Alla fine un velo di vernice scura esalterà la finezza della nostra catenaria. Il nostro Caimano esegue il test, durante il quale abbiamo modo di correggere le piccole imperfezioni. Il test conferma la bontà dei nostri calcoli per l’allineamento della catenaria.
Il breve video qui sotto dimostra il funzionamento del sistema…via coi pantografi in presa…come al vero!!
Siamo giunti alle “dolenti note” del fermodellismo, la realizzazione che affligge da sempre il plasticista… la Linea Aerea! E si, l’installazione della linea aerea oltre ad essere una operazione complessa, è anche scomoda e delicata. Soprattutto poi se si adottano delle scelte azzardate, come, ad esempio, renderla funzionante! E questo è proprio il nostro caso, non ci vogliamo far mancare niente. La nostra linea AT sarà tesata e funzionante. Ma facciamo un passo indietro e vediamo cosa serve per completare questa opera; abbiamo già pubblicato due video aventi come oggetto la realizzazione dei portali a traliccio tipo MEC (vedi i video). Infatti la stazione sarà dotata di 7 portali, oltre che di un discreto numero di pali tipo Mannesmann. La tesatura delle funi è stata già testata con discreto successo qui; rimane da vedere la sua applicazione su lunghezze considerevoli, ma siamo abbastanza fiduciosi.
Stendere una linea aerea funzionante significa calcolare distanze, posizionare pali, portali, punti di regolazione. Significa anche progettare prendendo esempio dalla realtà, usando spazi di aria in luogo di scavalcamenti, prevedere sezionamenti, calcolare il numero di sospensioni per ogni mensola, tenere conto della poligonazione. E’ quindi necessario riportare al CAD il disegno del tracciato e su questo inserire le singole linee di alimentazione. L’intreccio che ne risulta è più una traccia da seguire che un progetto vero e proprio. In fase esecutiva bisognerà tenere conto delle forze esercitate sulle funi, sui tiranti di poligonazione, sui tenditori e molto altro. Sarà quindi probabile qualche adattamento sulla posizione e il numero dei pali, nonché sulla posizione e numero delle sospensioni per palo.
Dopo aver realizzato i portali, per la cui tecnica di costruzione vi rimandiamo ai video, pratichiamo i fori per l’inserimento dei pali e posizioniamo provvisoriamente i portali. Il progetto ne prevede 7 a distanza di 40 cm l’uno dall’altro.
Verifichiamo le altezze, le geometrie e la solidità dopo il serraggio dei dadi sotto plancia. I plinti di base sono realizzati in resina da master in silicone.
Il montaggio della catenaria avverrà in loco. Per agevolare il lavoro è conveniente iniziare la posa dal primo binario per scendere via via fino al quarto binario. Decidiamo quindi di approntare i pali necessari al montaggio del primo tratto di catenaria, cioè quella che va dalla galleria destra della radice sinistra (guardando il plastico dal lato del 4° binario) della stazione, al primo punto di regolazione automatica installato sul portale n° 2 (da sinistra verso destra, sempre lato 4° binario). Abbiamo a disposizione le necessarie fotoincisioni, i profili in ottone e gli isolatori. Il tipo di palo scelto è un M29B , composto da 3 sezioni, il cui diametro in scala risulta essere, per approssimazione con i profili esistenti in commercio, rispettivamente 3 , 2,5 e 1,5 mm. Saldiamo le 3 sezioni, applichiamo e saldiamo la fascia a punte e pratichiamo sul palo il foro per la mensola. Inseriamo quindi la staffa di supporto e saldiamo staffa e mensola al palo, quindi saldiamo sulla mensola e sulla parte terminale del palo le staffe di supporto dei tiranti palo-mensola.
Prepariamo i tiranti palo-mensola e li saldiamo alle staffe. Prepariamo anche i pezzi necessari alla realizzazione della sospensione. Questa è composta da 7 parti: 1) staffa di sostegno del braccio di poligonazione 2) staffa di sostegno dell’isolatore superiore 3) perno dell’isolatore superiore 4) braccio di poligonazione 5)isolatore dei tiranti 6) raccordo di poligonazione 7) tiranti di poligonazione I particolari 1), 2), 6) sono in fotoincisione, il particolare 4) è ricavato da un profilo di ottone 1,0 x 1,0 mm, sul quale ad una estremità pratichiamo un foro da 0,3 mm per il fissaggio del gruppo isolatore, raccordo e tiranti di poligonazione. Il braccio viene poi piegato a misura ed inserito nella sua staffa. Quanto preparato, unitamente alla staffa 2), viene saldato sulla mensola. Prepariamo quindi il gruppo isolatore, raccordo e tiranti di poligonazione e lo fissiamo al braccio. Saldiamo il perno 3) alla staffa 2) ed inseriamo l’isolatore.
Prepariamo i pali necessari alla installazione del primo tratto di catenaria. Questi sono sia del tipo M29B che del tipo M26, quest’ultimo con diametro di sezioni 2,5, 2 e 1,5 mm. Verniciamo il tutto con acrilico argento ed eseguiamo un deciso weathering della parte superiore con prodotti AMMO MIG specifici per il modellismo statico. Il risultato è a nostro giudizio molto buono.
Soddisfatti dei risultati ottenuti, decidiamo di esagerare e di preparare delle decals riproducenti le marcature dei pali. Utilizzando carta decals trasparente per ink-jet ricoperta dopo la stampa con vernice trasparente opaca riusciamo ad ottenere un prodotto dignitoso.
L’applicazione di queste decals “casalinghe” sul palo M26 non è certamente agevole, ma alla fine l’effetto è notevole…se fotografato! Ad occhio nudo è quasi impossibile vedere il dettaglio.
Anche se non interessa il tratto di catenaria che andremo ad installare, decidiamo di provare il montaggio di un palo M29B a doppia mensola. Questo tipo di installazione non è infrequente sulle reti di R.F.I; uno degli scopi della doppia mensola e ripartire il carico delle funi portanti su mensole molto lunghe. Vista la larghezza da coprire e le forze in gioco, ben maggiori se rapportate a quelle reali, la doppia mensola è proprio quello che ci serve. E già che ci siamo sfruttiamo il palo per installare un posto di regolazione automatica.
Prima di iniziare la posa della catenaria e necessario installare tutto ciò che risulterebbe difficile dopo. Non c’è rimasto molto, a parte l’illuminazione delle banchine, per le quali adottiamo lampioni a cetra AKA Models da noi progettati. Questi sono in tutto ottone, tranne il corpo lampada ed il diffusore trasparente, in plastica.
La distanza fra i lampioni al vero varia da un minimo di 16/17 metri ad un massimo di 20. Scegliamo una misura metrica in scala e piazziamo, laddove possibile, i lampioni a 20 cm l’uno dall’ altro. I calcoli ci dicono che complessivamente ci vorranno 20 cetre. Il colore dei led è diverso da come appare in foto, è infatti molto più bianco, mentre la diffusione della luce è ottimale.
E siamo giunti al momento topico, la posa del primo tratto di catenaria. Rammentiamo che questa sarà tesata fra due punti, come al vero. Utilizziamo filo di bronzo fosforoso da 0,2 mm, il quale ha una resistenza incredibile al tensionamento (viene normalmente utilizzato per le corde di chitarra) e una grande facilità di saldatura. Tendiamo quindi il filo di contatto dal punto fisso all’interno della galleria fino al punto di regolazione automatica, per il funzionamento del quale vi rimandiamo a questo video, pretensioniamo e saldiamo il filo di contatto ai tiranti di poligonazione.
Stendiamo quindi la fune portante, molto più lenta del filo di contatto, per evitare che lo stesso si inarchi una volta collegato alla fune con i pendini. Quindi saldiamo i pendini. Come si vede dall’immagine il filo di contatto quasi non risente della spinta del pantografo, nonostante il diametro sia veramente ridotto, solo di 0,05 mm più grande in scala del filo reale.
La finezza della realizzazione è ben evidente. Siamo solo al primo passo, e di strada ce n’è molta da fare. Vedremo se i nostri calcoli saranno giusti anche per gli scavalcamenti e gli spazi d’aria. Ci prepariamo per posare la catenaria del primo binario di stazione.
Poco tempo da dedicare al plastico in questi mesi. Quel poco che abbiamo avuto a disposizione lo abbiamo dedicato alla linea aerea.
Dopo la realizzazione dei travi MEC, dei quali trovate tutorial qui, realizziamo le sospensioni complete e le uniamo ai travi dotati di pali M di sostegno.
Tutta la struttura è verniciata con aerografo e acrilico grigio cenere FS, per essere successivamente posizionata sul plastico. Il montaggio delle sospensioni richiede una certa cura, soprattutto per realizzare una giusta poligonazione fra i portali. Tutto il manufatto è in ottone ed alpacca ad esclusione degli isolatori, realizzati in plastica da prototipazione.
Il posizionamento è eseguito sulla base di disegno quotato. Da questo risulta che uno dei pali M di un portale servirà ad ancorare un tratto di catenaria. Stiamo valutando la possibilità di rendere funzionante la nostra linea aerea, da qui la decisione di realizzare un ormeggio doppio, in linea con l’epoca di ambientazione e realmente ‘regolabile’.
Realizziamo quindi disegno e lastra di alpacca in fotoincisione recante tutti i pezzi necessari all’assemblaggio dell’ormeggio.
Questo tipo di ormeggio, oltre ad essere doppio, è decisamente più complesso di quello adottato precedentemente sulle linee ferroviarie italiane. La parte più complessa e la realizzazione delle carrucole (5 pezzi saldati), una delle quali scorre su apposite guide. Anche i contrappesi sono mobili, ma preferiamo saldarli al loro supporto, in quanto ininfluenti per la tesatura.
A questo punto si rende necessario testare il funzionamento dell’ ormeggio. Fissiamo temporaneamente il palo ad un base e lo forniamo di fune di strallo. Colleghiamo le parti mobili con un filo di bronzo fosforoso ad un punto fisso e utilizziamo del filo in nylon da 0,25 per realizzare la fune di tesatura. Tale filo scorrerà all’interno dei contrappesi e verrà tesato sotto plancia. La prova, come si evince dal video qui sotto, da esiti positivi, la forza applicata è notevole ed il tutto regge lo sforzo.
In questa prima puntata presentiamo la prima parte di un tutorial che illustra la realizzazione integrale di un portale MEC in ottone. Vedremo come realizzare lastre in fotoincisione e come assemblare tutti i pezzi, fino alla realizzazione del trave.
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